Rocce bruciate dal sole, mare stupendo, il barocco sfrenato e una cultura gastronomica immensa. La Sicilia è questo e tanto altro. Un’isola che ti ammalia come il canto delle Sirene, un turbinio di culture diverse che si intrecciano e catturano il cuore. Abbiamo trascorso 2 settimane in Sicilia, facendo il giro completo partendo e tornando a Palermo e, in questo articolo, vi sveleremo ogni dettaglio del nostro viaggio on the road.
Ad essere sinceri, 2 settimane in Sicilia non bastano per scoprire tutte le meraviglie dell’isola. Ci sono talmente tante bellezze e bontà che bisogna tornarci più e più volte. In 16 giorni si fa un bel tour abbondante, si mangia tanto pesce e tanti cannoli, ma vi assalirà presto la nostalgia e penserete già al prossimo viaggio, ve lo assicuriamo.
3 giorni a piedi a Palermo
Palermo è graffiante, Palermo è un turbinio di sensazioni, Palermo è unica. Siamo rimasti ammaliati dal capoluogo siciliano, una città che è un costante susseguirsi di contraddizioni, dove pregi e difetti si rincorrono per creare un luogo pressoché unico.
Il caos nelle strade, tra schiamazzi e traffico senza controllo, fa a pugni con l’armonia delle chiese barocche, in cui culture diverse si sono avvicendate, creando delle opere d’arte uniche al mondo. Non pensavamo di poter vedere così tante opere musive, in grado di rivaleggiare persino con Ravenna, la città dei mosaici bizantini per eccellenza.
Palermo si gira facilmente a piedi, dai Quattro Canti si diramano le vie principali, che vi porteranno in tutti i punti di maggior interesse storico-artistico…e gastronomico.
Da Palermo, non perdete l’occasione di andare a visitare il duomo di Monreale, un gioiello dal valore inestimabile in quanto a ricchezza artistica. Ci sono vari collegamenti in autobus che permettono di arrivare a Monreale in poco meno di un’oretta.
Oltre che di storia ed arte, Palermo è una città dall’immensa ricchezza gastronomica. I mercati, specialmente il Ballarò, sono il cuore pulsante della città, autentico crogiolo di profumi e culture diverse. Camminate parecchio per far posto a tutte le leccornie che vi stuzzicheranno, dallo street food alle trattorie passando per gelaterie e pasticcerie, Palermo vi metterà di fronte all’amara verità che la dieta non esiste.
Dove dormire a Palermo:
Dove mangiare a Palermo:
- Pasticceria Costa
- Pasticceria Cappello
- Casa Stagnitta
- Gelateria Ciccio Adelfio
- Nni Franco U’ Vastiddaru
- FUD
Trapani e la Costa Occidentale
Il vortice di Palermo lascia spazio alla tranquillità di Trapani e alla costa occidentale siciliana. Per il maltempo ci è saltata la riserva dello Zingaro, ma ci siamo rifatti con una suggestiva visita tra le nebbie ad Erice, splendido borgo arroccato, abbellito anche da un festival di street art.
L’Isola di Favignana, facilmente raggiungibile da Trapani col traghetto, offre uno dei mari più belli che ci sia mai capitato di vedere. Tuttavia, ci sentiamo di consigliare l’isola solo se siete veramente appassionati di tuffi e nuotate, perché l’entroterra è praticamente desertico.
Siamo rimasti colpiti dalla bellezza delle saline di Trapani, che si estendono lungo la costa fin quasi a Marsala. Il paesaggio è un susseguirsi di sfumature che dal bianco, cadono nell’azzurro per sfociare nel rosa.
Al tramonto sono abbracciate dal sole, ma vi consigliamo di passeggiare tra questi insoliti paesaggi anche nella quiete del mattino.
Dove mangiare a Trapani e sulla costa occidentale:
- Bar Grazia, Alcamo
- Gelateria Liparoti, Trapani
- Colicchia, Trapani
- La Tonda Fritta, Erice
- Mamma Caura, Marsala
- Il Cozzaro, Mazara del Vallo
I templi: Selinunte ed Agrigento
La magnificenza dei templi di Agrigento e Selinunte lascia a bocca aperta. L’immensa Valle dei Templi ad Agrigento è un prezioso retaggio dell’antichità greca ed è impressionante lo stato di conservazione dei templi.
Per girare la Valle vi consigliamo vivamente il tardo pomeriggio, quando il sole si fa decisamente meno forte. La cartellonistica è ricca di informazioni e il percorso da un tempio all’altro ben segnalato.
Selinunte è meno famosa, ma ugualmente bella. Il tempio principale, catalogato con la lettera E, è stato ricostruito a fine anni ’50 ed esprime tutta la sua maestosità stagliandosi sulla collina principale del parco archeologico.
Anche per Selinunte, vale il consiglio di una visita nel tardo pomeriggio per evitare le ore più calde della giornata.
Dove dormire a Selinunte ed Agrigento:
- Villa Anna, Selinunte
- Villa San Marco, Agrigento
Dove mangiare a Selinunte:
- Boomerang, Marinella di Selinunte
Costa Orientale
Ragusa, Modica e Noto
Avevamo grandissime aspettative per queste tre città, ognuna famosa per un prodotto gastronomico d’eccellenza, ma siamo rimasti un po’ delusi.
Ragusa, la cui parte antica è Ragusa Ibla, non offre un granché. Abbiamo avuto la sfortuna di capitare durante la festa patronale ed era praticamente tutto chiuso, duomo compreso. Non siamo riusciti a trovare nemmeno una bottega dove acquistare il ragusano DOP, ma almeno ci siamo rifatti con un’ottima brioche col gelato.
Modica è la più piccola delle tre, si visita tranquillamente in mezza giornata e, oltre che sul duomo, basa la sua fama sull’ottimo cioccolato che ivi viene lavorato. Imperdibile è la visita, con annessa degustazione, ad una delle tante cioccolaterie presenti in città. Noi, per non farci mancare niente, ne abbiamo visitate addirittura due. Dovevamo pur confrontare la qualità, giusto?
Su Noto, e in particolare sul famoso Caffè Sicilia di Corrado Assenza, riponevamo il massimo dell’aspettativa, soprattutto dopo aver visto la puntata di Chef’s Table a lui dedicata.
Però sia la città sia la pasticceria non ci hanno entusiasmati come avremmo voluto. Il duomo, esternamente bellissimo, è moderno all’interno e non ci ha emozionato. Mentre la pasticceria, per quanto di ottima qualità, non era stellare come da docu-Netflix! Ah mannaggia alla televisione!
Dove mangiare a Ragusa, Modica e Noto:
- Gelateria DiVini, Ragusa
- Cioccolateria MotyCafe, Modica
- Antica Dolceria Bonajuto, Modica
- Caffè Sicilia, Noto
Marzamemi
Il villaggio di pescatori più famoso della Sicilia grazie ad Instagram è molto carino da visitare. All’infuori della piazza e del mare non c’è nulla, ma la piazza da sola vale sicuramente la visita, soprattutto se avrete la fortuna di trovare una mattina tranquilla senza troppi turisti.
Dove mangiare a Marzamemi:
Siracusa
Siracusa, e in particolar modo l’isola di Ortigia, sono state una delle scoperte più belle del nostro viaggio di 2 settimane in Sicilia. Ci siamo innamorati di questa città, del suo mercato, del suo cibo e del suo mare. Torneremo, ne siamo sicuri, perché è una vera bomboniera.
Il mercato di Ortigia rivaleggia in bellezza con quelli di Palermo. Vi immergerete tra speziali, bancarelle di frutta, banchi del pesce e, soprattutto, verrete attratti dal panino più grande della vostra vita.
Il caseificio Borderi e il suo mastro casaro Andrea, sono gli artefici di tale bontà, che però è solo un tramite per farvi scoprire le vere perle del caseificio, i formaggi prodotti dallo stesso Andrea. Impossibile non portarsi a casa almeno uno…vabbè due o tre pezzi di formaggio.
Dove dormire a Siracusa:
Dove mangiare a Siracusa – Ortigia:
All’ombra dell’Etna
Il vulcano si mostrerà a voi già parecchi chilometri prima di arrivare nel catanese, dominando incontrastato l’orizzonte. Tanto il vulcano è maestoso, quanto è mesta Catania, la città che ci ha meno colpito durante il nostro viaggio on the road in Sicilia. Eccessivamente caotica e sporca, ci ha davvero poco impressionato. Si salva unicamente il folkloristico mercato del pesce.
La zona intorno al vulcano è più avventurosa e il paesaggio è molto diverso dal tipico immaginario siciliano. La natura domina quasi incontrastata, interrotta solo da qualche paesino.
In questo contesto naturalistico abbiamo fatto una delle attività che più amiamo: l’escursione in quad nella valle dell’Alcantara, il fiume principale della regione che divide le province di Catania e Messina.
E dopo esserci insabbiati tra le rocce, non c’è niente di meglio che andare a bagnarsi i piedi nell’acqua gelata delle gole dell’Alcantara, dove il fiume ha scavato la roccia, regalando uno spettacolo naturalistico molto suggestivo.
Dove mangiare a Catania:
Cefalù
Il borghetto di Cefalù è dominato dalla rocca e costeggiato da un mare cristallino. L’ultima tappa del nostro viaggio di 2 settimane in Sicilia è stata una rilassante spiaggia di sabbia, sulla quale ci siamo lasciati coccolare dalla brezza marina.
Per mancanza di tempo non abbiamo fatto una visita approfondita del borgo, ma ci siamo limitati a passeggiare tra le sue animate vie e goderci uno dei tramonti più meravigliosi della nostra vita, accompagnato immancabilmente da un buon calice di vino.
Dove mangiare a Cefalù:
Consigli pratici per un On the Road in Sicilia
Sul guidare in Sicilia ci sono due grosse differenziazioni da fare: le città e il resto dell’isola. In città il traffico è sregolato ed assurdo, fuori la guida è normale e le strade principali sono tutte in ottimo stato.
Palermo è un caso, o per meglio dire un incubo a parte. Se potete, evitate di guidare nel capoluogo siciliano e prendete l’auto a noleggio o all’aeroporto o alla stazione Notarbartolo, che si trova quasi fuori città.
Ci siamo affidati ad AutoEurope per il noleggio ed è filato tutto liscio. Abbiamo scelto una minicar, sia per una questione economica, sia perché viaggiando leggeri, non avevamo bisogno di una grossa auto. A posteriori la scelta è stata più che azzeccata.
Pro e contro di una minicar, per l’esattezza un Kia Picanto:
PRO
Facilità di parcheggio
Ideale per muoversi tra gli spazi stretti delle città
CONTRO
Scarsa potenza del motore
Gli spostamenti più lunghi sono molto stancanti
Cosa mangiare in Sicilia
“Dai Spignattando, va bene tutto, ma questa è la sezione che aspettiamo!! Vogliamo sapere dove e cosa mangiare in Sicilia?!”
In Sicilia si mangia SEMPRE! Qualunque ora del giorno e della notte è buona per uno spuntino, una granita, un cannolo o qualche altra leccornia. Abbiamo dedicato un articolo ai piatti salati, alle granite, ai dolci e a vari ristoranti (cliccate sui link che trovate negli elenchi puntati).
Bisogna essere preparati al confronto, perché la cucina siciliana è carica. Le porzioni sono abbondanti, così come i condimenti e non si lesina sui fritti e sugli zuccheri. Sappiate che non sfuggirete a qualche abbuffata, soprattutto se avete amici siciliani che vi portano fuori a mangiare, quindi un tè o una camomilla in camera saranno un ottimo aiuto per la digestione.
I locali iniziano il servizio di pranzo per le 13, mentre quello serale parte dalle 20 circa. In città più grandi, gli orari sono più flessibili, ma in generale i siciliani mangiano volentieri più tardi rispetto ai nostri standard da campagnoli lombardi.
I prezzi sono molto abbordabili, una brioscia col gelato vi costa massimo 3 € e vi sazia senza problemi a pranzo. Ovviamente ci sono ristoranti per ogni fascia di prezzo, ma in media si cena abbondantemente con circa 20 € a persona.
Sappiamo che con la Sicilia è solo un arrivederci. Durante il viaggio, cari follower di Spignattando, ci avete consigliato talmente tanti posti nuovi da vedere o dove andare a mangiare, che non ci sarebbe bastato un mese per scoprirli tutti.
Ringraziandovi tutti per l’affetto e i consigli, vi promettiamo che torneremo in Sicilia al più presto...state connessi che vi aspettano immense novità!
Per qualunque domanda sul nostro viaggio di 2 settimane in Sicilia on the road non esitate a contattarci via mail o tramite Facebook. Saremo felici di aiutarvi.
4 Comments
Davvero non vi è piaciuta Catania?! Io l’ho trovata fascinosissima!! Ad ogni modo avete fatto un giro strepitoso ragazzi! Mi manca un sacco da vedere in questa isola stupenda, sarà meglio che mi dia da fare ?
Purtroppo non ci ha trasmesso nulla, se non l’esperienza al mercato del pesce e un buonissimo fritto di mare 😛 Eh si, è stato proprio un bel giro lungo, anche se anche noi abbiamo in lista molte cose da tornare a vedere e mangiare 🙂
La Sicilia ti cattura il cuore e ti fa venire voglia di tornare! Caspita tutto questo giro in 6 giorni!! 😛 Noi dopo questo lungo giro abbiamo capito che sarà bello dividerla in zone da esplorare con calma e assaporare intensamente 🙂
Mi piacerebbe tornare in Sicilia perché è una terra talmente ricca! E io purtroppo l’ho vista una volta sola in gita al liceo: più o meno abbiamo fatto le stesse tappe tranne Marzamemi ma di corsa – tutto in sei giorni! Devo rimediare, magari anche partendo da un bel weekend lungo a Palermo.
Mi segno i vostri suggerimenti gastronomici e non solo ?