Grazie a Scatti e Bagagli stiamo conoscendo Brescia e la Franciacorta, un territorio meraviglioso a forte vocazione vinicola. Il vino lo apprezziamo, ma sapete benissimo che siamo appassionati di birra e, nel cuore della Franciacorta, sorge un birrificio che merita di essere scolato tutto d’un sorso: il birrificio Curtense.
Siamo a Passirano, un piccolo paese immerso tra i filari di vite, dove sorge il Birrificio Curtense, un birrificio artigianale che, in pochi anni, è già diventato tra i migliori e più premiati nel panorama nazionale.
Il legame col territorio è fortissimo, a partire da uno degli ingredienti più spesso dimenticati quando si parla di birra: l’acqua. Matteo e il socio Christian, usano l’acqua di Monterotondo, che conferisce alle birre una caratteristica inimitabile.
Matteo è un vulcano, simpatico e dispensatore di ottimi consigli brassicoli. Il birrificio ospita impianto e spazio bevute, dove, dopo la spiegazione dei processi produttivi, si passa alla degustazione delle eccellenze curtensi.
Le birre del Curtense si caratterizzano per il piacevole equilibrio, senza eccessi o picchi che renderebbero la birra più di nicchia. Le birre di Matteo e Christian si lasciano bere e apprezzare ad ogni sorso, non stancano mai e coprono tutta la gamma dei gusti.
Il primo impatto con le birre del Birrificio Curtense è visivo. Le bottiglie sono stupende, sia per il rilievo della leonessa bresciana sul vetro, sia per le etichette, curate nei mini dettagli e dalla splendida grafia onciale per i nomi delle birre.
Birra a fiumi in Franciacorta
Matteo ci ha fatto provare un bel campione delle sue birre. Partiamo con la KM 0, con cereali e luppolo prodotti nei campi di proprietà del birrificio. Ottima fin dall’ingresso al palato, molto profumata e dal gradevole sapore maltato in cui si percepiscono i vari cereali presenti.
Siamo passati poi alla American IPA, piacevolissima da bere, senza alcun spiccato gusto amaro che la rende ideale per tutti i palati. Si tratta di una delle IPA più interessanti che abbiamo bevuto, grazie a questa componente amaricante mitigata dalla dolcezza dei malti caramellati.
La Ambrata è la più “classica” tra le birre assaggiate, ingresso dolce per poi chiudere con un caldo abbraccio leggermente amaro.
Al contrario, la Cinquindici è una vera scoperta. È una birra affumicata, nota che normalmente non mi piace, ma come per la IPA del Curtense, anche qui la nota smoked normalmente predominante è lieve e piacevole nel finale.
Per ultima, Matteo si è giocato il jolly: Il Malfattore, birra affinata in miniera e ultima strabiliante creazione del Curtense. Mono malto (pils), mono luppolo (columbus di proprietà del birrificio), acqua di Monterotondo e lievito del Franciacorta, lo stesso usato per il vino. SPETTACOLARE!
L’idea della miniera è bellissima, soprattutto perché l’obiettivo è quello di ridare valore ad un luogo in disuso, ma parte integrante del territorio. La birra è liscia e raffinata, profuma di agrumi, di feste e nasconde tutta la sua gradazione alcolica dietro la sua strabiliante eleganza.
Il bello è che Matteo e Christian in miniera lasciano riposare altre creazioni. Ma non sveliamo tutti i segreti del birrificio, altrimenti non ci fanno bere più niente…e la prossima volta che torniamo al Curtense insieme a Scatti e Bagagli, mica vorremo rimanere a bocca asciutta?
Se volete maggiori informazioni sulle birre del Birrificio Curtense, per una visita al birrificio e una bella bevuta, visitate il loro sito web e troverete tutte le informazioni necessarie.
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