Conoscere la tradizione in cucina è importante. Alla Cascina Caremma, un’incantevole agriturismo immerso nella campagna lombarda, ogni giovedì nei mesi di gennaio e febbraio, si celebra l’epopea del maiale, l’animale che più di ogni altro ha influenzato la cucina lombarda. Un percorso di studio e degustazione che permette ai clienti di scoprire a fondo le memorie storiche e culinarie di un animale importantissimo per la cucina della Lombardia.
L’EPOPEA DEL MAIALE INIZIA CON LO STUDIO
Il laboratorio ci ha permesso di fare la conoscenza di un norcino, colui che si occupa della macellazione del maiale e della creazione degli insaccati. Abbiamo visto la sala di stagionatura e salatura e l’intenso aroma dei salumi ci ha stuzzicato l’appetito. Abbiamo scoperto con precisione quali parti del maiale si usano per i vari insaccati e, soprattutto, come noto dal celebre detto: del maiale non si butta via nulla.
E PROSEGUE CON LA TAVOLA
Abbiamo iniziato con un antipasto gustoso, in cui protagonisti erano, neanche a dirlo, i salumi.
Un patè di fegato con confettura di cipolle rosse; della mortadella di fegato adagiata su un pane alle uvette; un delicato prosciutto di lonza sulla piadina; un salamino con sfoglia di gnocco fritto e un involtino di verza con ricotta.
Abbiamo proseguito con uno strepitoso sformatino di topinambur accompagnato da una fonduta di Zola e abbiamo constatato la qualità del cotechino e del sanguinaccio, serviti su una crema di ceci e zenzero.
Ognuno di questi preziosi salumi deriva dai maiali allevati allo stato brado e con metodo biologico della Cascina Caremma. Solo animali in ottima salute possono regalare prodotti di alta qualità.
I due primi sono stati un inno ad alcuni dei prodotti più cari che il terreno donava ai contadini. Porri e patate si sono uniti insieme in una favolosa vellutata con pancetta croccante, il tutto servito all’interno di una pane ritagliato a mo’ di scodella.
Il risotto con salsiccia e fagioli borlotti era straordinario. La salsiccia era tritata fine e conferiva molto sapore al piatto. I fagioli hanno aiutato a creare cremosità e ogni forchettata era un istante di piacere.
Il secondo è il piatto che ogni lombardo conosce e in cui il maiale è il protagonista indiscusso: la cassouela. Un sostanzioso piatto in cui, insieme alle verze, vengono unite varie parti del maiale come i verzini, la cotenna e le costine.
Questa versione della Caremma era deliziosa. Carne cotta alla perfezione, che si scioglieva in bocca, e un sapore generale deciso e in cui la verza reclamava il suo spazio.
Abbiamo terminato questa sostanziosa cena con una sbrisolona con crema inglese, che ha chiuso alla perfezione la nostra epopea del maiale.
Cascina Caremma ci ha davvero regalato un’esperienza di livello nella conoscenza dei prodotti della nostra campagna grazie all’epopea del maiale. In futuro non ci faremo sfuggire altre iniziativa promosse da questa preparatissima azienda che apprezziamo moltissimo.
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