ChiareScure 2018 è la seconda edizione del festival brassicolo che mette in primo piano le birre. Solamente in questa manifestazione, sono le birre e non i birrifici ad essere protagonisti, sfumatura di concetto che solo in apparenza è marginale.
ChiareScure è un festival promosso dal Consorzio dei Birrifici Lombardi, che ha lo scopo di promuovere la cultura della birra, usando un linguaggio semplice, che anche il cliente inesperto può capire.
Una suddivisione per birrifici, presuppone una conoscenza degli stessi, mettendo invece al centro della manifestazione le birre, accompagnate da preziose spiegazioni e dall’opportunità di parlare direttamente coi publican, permette una maggiore diffusione della conoscenza brassicola.
Avevamo partecipato a ChiareScure anche lo scorso anno, ma l’edizione di ChiareScure 2018 l’abbiamo trovata migliorata in molti aspetti.
CHIARESCURE 2018 ha cambiato look
La nuova location del festival, il Mare Culturale Urbano, è uno spazio conviviale e ristretto, che ha permesso la creazione di una bella atmosfera di condivisione e partecipazione. La musica dal vivo ha contribuito a mettere allegria e ha animato costantemente la degustazione di birre.
Anche la parte food è stata migliorata rispetto allo scorso anno, rendendola più economica e interessante. Non sono mancati nemmeno gli incontri di approfondimento, come la degustazione di birre e formaggi a cui abbiamo partecipato.
Ma al centro del festival ci sono sempre le birre, 75 in totale divise per colore, in modo da rendere facilissima l’identificazione anche ad occhi e gole poco allenate.
Chiare first
Abbiamo iniziato il nostro ChiareScure 2018 partendo dalle chiare. La Sun Flower del Birrificio Valcavallina ci ha immediatamente dissetato. Una blond ale molto leggera, fresca e che lascia il palato molto pulito.
Siamo passati poi alla Grigna del Birrificio Lariano. Una Pils molto profumata, in cui spiccano le note erbacee tipiche del luppolo tedesco.
Ambrate for second
Il mondo delle ambrate è molto vasto e, al suo interno, sono presenti vari stili birrai. La Spring di Hammer è un Amber Ale prodotta con 4 malti diversi e una miscela di luppoli inglesi, tedeschi ed americani. Una birra bella (e buona soprattutto) come la primavera, che ha tutte le caratteristiche per essere una grande birra.
Un esempio differente di ambrata è la Road to Vallonia di Picobrew. I ragazzi del pub itinerante producono delle birre straordinarie, come questa Spiced Saison in cui sono presenti 5 spezie diverse che stimolano l’analisi sensoriale di noi assetati bevitori.
Per finire il tour tra le ambrate siamo andati in Germania, a provare la Lambrate del famosissimo Birrificio Lambrate, una bock dal colore molto intenso. La nota caramellata spicca sulle altre di miele, castagno e frutta e si ritrova poi sul palato, dove una leggera dolcezza chiude la beva molto sensualmente.
Intermezzo luppolato
Sulle luppolate ci è andata un po’ di sfortuna, perché due delle birre che volevamo provare erano finite. Abbiamo volentieri “ripiegato” sulla Polly Jean di Valcavallina.
Una IPA molto interessante, profumata con richiami di frutta tropicale e agrumi. Al palato l’amaro è leggero e si presta benissimo a dissetanti bevute.
E dai di scure
Sul territorio preferito da Martina abbiamo incontrato la Kubla Khan di The Wall, black IPA dai profumi leggeri che ci ha preparato alle ultime birre gustate.
La Workpiece di Hammer è davvero una birra da lavoratori, smoked baltic porter con malti affumicati su legno di faggio, malti tostati e fiocchi d’avena. Carattere forte e deciso, per una porter dal sapore intenso.
Gran special finale
Per ultime ci siamo lasciate le birre speciali. Il Barone di The Wall è un barley wine misterioso e affascinante, la cui bevuta risulta particolarmente armoniosa e suadente.
La palma di birra migliore di ChiareScure 2018 va alla nostra ultima birra degustata: la Leggenda Elijah di Brewfist. Imperial Stout da 12% invecchiata in botti di Bourbon, con aggiunta di bacche di vaniglia. Meravigliosa, una birra da degustazione, da bere lentamente gustando ogni sorso.
Beer&Cheese in Love
Se pensavate che avessimo smesso di bere vi sbagliate. Potevamo forse perderci la degustazione guidata organizzata dall’ONAF di birre e formaggi? Ovvio che no, dopotutto sono due dei nostri prodotti preferiti.
Quattro formaggi d’eccellenza associati ad altrettante birre, per scoprire gli abbinamenti più interessanti e giocare un po’ con le nostre percezioni sensoriali.
Si parte da un Tronchetto di Capra del Caseificio Via Lattea abbinato alla Seta Special, blanche del Birrificio Rurale. L’abbinamento è molto delicato, in cui la birra pulisce il palato, ma non cancella la forza del formaggio, che persiste con la parte più saporita vicino alla crosta.
Insieme al Taleggio DOP del Caseificio Taddei viene abbinata una Gose, la Hirsch di Hammer. Il gioco è sul gusto salato, con la birra che richiama la sapidità accesa del formaggio.
Proseguiamo poi con l’abbinamento perfetto. Salva Cremasco DOP, sempre del Caseificio Taddei, con la Bock del Birrificio Manerba, la Cucunera. Formaggio e birra si sposano alla perfezione, andando a creare un equilibrio nuovo sul palato dopo l’assaggio di entrambi.
Infine, l’abbinamento più insolito, e sicuramente riuscito, è quello tra il Gorgonzola dolce DOP di Palzola e la Imperial Ghisa del Birrificio Lambrate. Merenda meneghina perfetta, i due sapori forti stanno a meraviglia insieme. Sorprendente come le note tostate, di caffè e cacao amaro della birra si associno ai gusti erbacei del gorgonzola.
Modo migliore per chiudere il ChiareScure 2018 non c’era. Con la nostra merenda preferita siamo tornati a casa ricchi di conoscenza sia in campo caseario sia in campo brassicolo. Per la prossima edizione ci aspettiamo altre novità e un continuo percorso di crescita di questo splendido evento.
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