Siamo sempre affascinati dalle storie di giovani che decidono di riscoprire la terra e valorizzare il territorio. Non è un percorso facile, è una scelta lavorativa e di vita che richiede grande impegno e forza di volontà, ma quando c’è un unione forte tra le due anime della coppia, i risultati possono essere sorprendenti. La cantina Colle Onorato è il perfetto esempio di come un grande affiatamento riesca a spingere al massimo una giovane realtà.
Durante il nostro viaggio marchigiano siamo andati ad Apiro, in provincia di Macerata, ma a pochissimi chilometri da Jesi. Su una collina baciata dal sole e allietata dal canto dei grilli, Luca e Giulia hanno deciso di creare la loro cantina. L’agricoltura e, in particolar modo, il vino, hanno sempre fatto parte delle loro vite fin da piccoli, ma solo da pochissimi anni sono diventati il loro lavoro.
Studio, impegno e tenacia li hanno portati a ristrutturare un antico casolare, diventato oggi la sede di Colle Onorato. La sala di rappresentanza è esattamente davanti ai locali dove avviene la produzione del pregiato nettare. L’azienda è in costante crescita, con l’idea di aumentare gli ettari di vigneto per soddisfare la crescente domanda. Lo spazio esterno è molto gradevole, ideale per sedersi a degustare le quattro, meravigliose etichette, che compongono la gamma attuale di Colle Onorato.
Si perché prima di parlare di vino in senso stretto vogliamo soffermarci a raccontarvi la grafica delle etichette. Crediamo nel valore di una sana rete di collaborazione e Giulia e Luca lo hanno dimostrato appieno affidando la realizzazione del loro aspetto visual ad un’artista locale, Francesca, che ha illustrato quattro stupende immagini.
Ognuno dei quattro vini racconta graficamente le parti di una tragica storia d’amore che si narra essere avvenuta nelle sale del Castello di Rotoscio, sotto il quale si estendono oggi i vigneti di Colle Onorato. I quattro disegni sono un impattante simbolo distintivo per la giovane cantina e mantengono con fermezza un legame con il passato cortese-cavalleresco della zona.
Vini…all’assaggio
Accompagnati da un ricchissimo tagliere di bontà locali, tra cui formaggi e salumi di ottima qualità, ci siamo messi ad ascoltare i racconti di Luca e Giulia. Ci siamo subito intesi, per come concepiscono il mondo del vino, lontano da stereotipi e tentativi di emulazione. Ci piace che abbiano voluto dare una forte identità al loro prodotto, a scapito anche di facili compromessi.
I loro vini richiamano il passato, ma sono realizzati con una perfetta consapevolezza del presente. Raccontano il territorio, ma sono perfetta espressione dello spirito innovativo di Luca e Giulia.
La degustazione comincia, e non potrebbe essere altrimenti visto il nome, dal Prologo: un verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore. È un vino che ammalia con i suoi profumi e incanta con la sua leggerezza. La beva è semplice, ma non banale, prepara volentieri il palato ad ulteriori assaggi.
Terminata la narrazione iniziale si inizia a raccontare la storia della Giostra, un altro verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, ma ottenuto solo da uve raccolte nella parte più antica del vigneto. È un vino di carattere, che provoca un turbinio di emozioni. Sensuale all’olfatto quanto robusto al palato, è espressione della filosofia di Giulia e Luca e del loro modo di intendere il mondo del vino.
Il rosato di Rotoscio è un rosè per nulla banale, realizzato con cura per essere delicato e fresco, compagno di cene in riva al mare, accompagnati da tramonti mozzafiato.
Il Cortese è un rosso piceno DOC ottenuto da un blend di quattro uvaggi. Un rosso leggero e profumato, che accarezza il palato e presta il fianco ad abbinamenti insoliti e curiosi. Come un trovatore cortese canta le gesta d’arme e d’amori, così il Cortese è amante per palati in cerca di emozioni.
Natale si sta avvicinando e sarà l’occasione perfetta per un giro di Giostra, in cui il Cortese canterà il suo Prologo e delizierà la festa sotto le luci rosate di Rotoscio.
Sul sito web di Colle Onorato troverete maggiori informazioni sui vini e sulle possibilità di una visita con degustazione in cantina
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