I territori intorno a Bordeaux sono tutti ricchissimi di biodiversità enologica, ma il Medoc può vantare un microclima unico, che lo rende terra fertile per vini tra i più pregiati al mondo. Nel nostro itinerario di un giorno vi consigliamo cosa fare nel Medoc.
Il territorio del Medoc
Il Medoc è la regione più a nord-ovest della area bordolese, confina direttamente con l’Oceano Atlantico e comprende l’estuario della Gironda. L’influenza atlantica caratterizza in maniera netta il vino qui prodotto, che può variare parecchio al modificarsi, anche lieve, del profilo altimetrico.
Il Medoc, oltre che dividersi in due macro-aree (Haute-Medoc e Bas Medoc), possiede un sottoinsieme di dipartimenti vinicoli legati addirittura ad un unico chateau, come nel caso del maestoso e famosissimo Chateau-Margaux.
Altra particolarità del territorio è la diffusione a macchia di leopardo dei lotti di vigna. Al contrario dei cugini di Saint-Emilion, qui i produttori devono far fronte a delle proprietà non unitarie, con il risultato che ad un castello possono appartenere lotti distanti anche cinque chilometri l’uno dall’altro, con conseguenti problematiche logistiche da tenere in considerazione.
Il centro più importante della regione è Pauillac, patria di ben cinque Premier Cru, i vini più pregiati secondo la denominazione francese.
Cosa fare nel Medoc
L’attività principale è, chiaramente, legata alla cultura del vino. Come per il Pomerol e Saint Emilion, anche in questo territorio i castelli e i vigneti sono lo scenario caratterizzante.
A differenza delle altre due regioni, comodamente visitate in bicicletta, qui è indispensabile usare l’auto per muoversi, viste le distanze notevoli tra un castello e l’altro.
Le caratteristiche del vino in Medoc
Il Medoc è stata la nostra terza regione vinicola bordolese e, tra le tante proposte, abbiamo selezionato due castelli che ci intrigavano particolarmente: lo chateau Malescasse e lo chateau Lascombes.
Visitando i castelli abbiamo scoperto le caratteristiche dei vini e del territorio. I terreni sono principalmente ghiaiosi e argillosi, ma più ci si avvicina al mare più aumenta la percentuale sabbiosa.
Le uve, rosse per la stragrande maggioranza, sono Cabernet-Sauvignon per il 60%, Merlot per il 30% e un piccolo 10% di Petit-Verdot. Questo taglio dona ai vini una grande robustezza abbinata ad un’eleganza e raffinatezza che li rendono tra i migliori al mondo.
Al Malescasse, oltre alla visita guidata, abbiamo anche avuto modo di apprezzare il pic-nic nella tenuta, accompagnando ad una delle loro bottiglie tante gustose leccornie della regione.
Pausa oceanica
Dopo aver bevuto vino in abbondanza e aver scoperto le principali tradizioni enologiche, in questo territorio si ha l’occasione di staccare completamente dal paesaggio tipico e rifarsi gli occhi in riva all’Oceano.
Abbiamo raggiunto Carcans, un paesino minuscolo che non sembra nemmeno appartenere alla Francia. Una via sola, locali per bere una buona birra mangiando patatine fritte, tantissime rimesse per tavole da surf, sembra quasi la California.
Salendo oltre la duna che nasconde Carcans si apre davanti a voi l’immensità dell’Atlantico. Ci siamo rilassati sulla sabbia coccolati dalla brezza oceanica per un paio d’ore nella quiete più totale. Abbiamo anche gustato le chouquette, perché siamo gli Spigna e siamo golosi, sempre.
Poco prima del tramonto ci siamo rimessi in auto in direzione Pauillac, per l’ultima tappa del nostro itinerario. Attraversando la foresta di Saint-Queyran siamo giunti allo chateau Cordeillan-Bages, per goderci una romantica cena stellata gustando prodotti tipici del territorio, accompagnati ovviamente da un gran vino del Medoc.
Per qualunque domanda, ulteriori consigli o chiarimenti su Bordeaux e le sue regioni vinicole non esitate a scriverci nei commenti o contattarci via mail o su Facebook.
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