Arzignano è un paesello sui colli berici in provincia di Vicenza. Non sarebbe degno di nota se non fosse per un ristorante unico in Italia: Damini e Affini, la prima macelleria gourmet a fregiarsi della stella Michelin.
Fermiamoci un attimo: macelleria stellata Michelin è una frase che merita riflessione. Stiamo parlando di un luogo che, nel corso degli anni, ha saputo evolversi da bottega di qualità a ristorante stellato. Il percorso della famiglia Damini, sia a livello imprenditoriale che gastronomico, è un esempio da incorniciare.
La carne è celebrata in ogni suo aspetto, con amore e reverenza. Siamo lontani dalle steakhouse gastro-fighette di Milano, qui ad Arzignano il lavoro parte con la selezione della razza ritenuta migliore, la Limousine francese, che viene poi accuratamente frollata e cucinata.
Gian Pietro Damini è il deus ex machina della selezione dei bovini e dei tagli, che vengono lavorati nel laboratorio sotto al negozio e che servono alcuni tra i ristoranti più rinomati d’Italia. L’attività di bottega resta, ancora oggi, uno dei nuclei principali dell’impresa di famiglia.
La cucina di Giorgio Damini
Il lavoro di Gian Pietro prosegue nelle mani di Giorgio, in un team effort da campioni. I due fratelli lavorano in sincronia, per offrire a noi affamati clienti il meglio della carne di Damini. Il menù è vero, autentico, senza inutili orpelli e punta dritto alla pancia.
Si parte col constatare la qualità della razza Limousine. Dal manzo ci vengono serviti gli affettati di roastbeef, bresaola e carne marinata. Un ingresso essenziale alla comprensione del percorso gastronomico che faremo.
La “lezione” sulla carne entra nel vivo con le tartare. Le prime al naturale, di tagli differenti e frollature variabili (una fesa di 70 giorni e una spalla di 1 settimana); la seconda accompagnata da hummus di ceci e pomodorini.
Gli antipasti rappresentano la didattica che Giorgio usa per spiegare il lavoro di Gian Pietro, costruendo un ponte che va dal campo alla cucina, dalla semplicità all’elaborazione del prodotto.
La domanda, dopo i primi assaggi, nasce spontanea: come potrà proseguire, senza saziare o stufare, un menù incentrato solo sulla carne? E la risposta arriva dal talento di Giorgio Damini, che come un mago fa uscire piatti stupefacenti e divertenti, che ci stuzzicano alla vista e rapiscono all’assaggio.
Ogni portata principale del menù è intervallata da sfiziosi finger food da mangiare in un boccone. Ci divertiamo, perché capiamo che ad ogni ingresso ci sarà da giocare con i nostri sensi.
Poi arrivano loro: i maccheroncini al ragù espresso, uno dei piatti signature del ristorante. Questo è un piatto che punta dritto alla soddisfazione, non c’è nessun artefatto che alteri l’insieme della pasta cotta alla perfezione e del ragù scottato. L’ingrediente che rende l’insieme armonico rimane un segreto custodito in cassaforte, ma non c’è bisogno di capirlo, bisogna solo mangiare…e godere.
Si continua con un altro grandissimo classico di Damini e Affini: il damburger. Una leggera scottatura al barbecue, una punta di sale e un accompagnamento classico di purè di patate e senape. È un piatto in carta fin dagli albori, ma la continua voglia di migliorarsi dei Damini ha portato il damburger, perfetto nel rapporto tra parte grassa e magra, a diventare iconico.
Abbiamo ancora un assaggio di carne, il codile al bbq, prima di passare alla lunga carrellata finale. Da buona tradizione contadina, un tocchetto di formaggio è d’obbligo.
Prima gustiamo un tronchetto avvolto nel carbone vegetale fatto diligentemente da una signora nell’azienda agricola Boscasso e poi viriamo a tutta dritta su un Parmigiano Reggiano di Gennari stagionato 156 mesi!!
Si arriva ai dolci, un microcosmo della cucina di Giorgio. C’è il divertimento che fa sorridere: il cono gelato con sorbetto di frutta di stagione.
Si passa poi ad un classico diretto, che parla al cuore con parole semplici ed efficaci: lo yogurt di montagna con datteri, salsa tahina, zucca e pane croccante.
E si finisce col potere della creatività quando arriva in tavola l’ultimo dessert: cocco, cetriolo, menta, sesamo nero e bagigi (le arachidi in dialetto veneto).
Considerazioni e prezzi di Damini e Affini
A fine pranzo abbiamo l’onore di conoscere Giorgio Damini. L’impressione di autenticità che abbiamo percepito appena entrati, la ritroviamo parlando con lui, un uomo che, in primis, ama il buon cibo, i piatti fatti bene che fanno godere il palato e lo spirito. Giorgio è una persona vera, che crede nel suo lavoro e ci ha anche fatto un grandissimo complimento: ci ha definito “goderecci”, perché effettivamente si nota quando apprezziamo tanto un buon pranzo, e dalle sue mani sono usciti piatti che davvero ci hanno fatto godere.
Il menù scelto è il Classic Carne: servono 80 € per viaggiare nel mondo di Damini, che in rapporto alle portate servite è un prezzo adeguatissimo. Bella la selezione di vini e molto confortevole il servizio, che ben appoggia il continuo gioco sensoriale della cucina.
Damini e Affini, grazie ad un lavoro di squadra straordinario, è uno dei ristoranti più interessanti e particolari della Rossa e vale assolutamente una tappa nel paesino di Arzignano.
Piccole info su Damini e Affini:
- Sito web
- Indirizzo: via Cadorna 31, Arzignano (VI)
- Chef: Giorgio Damini
- 1 Stella Michelin
- Prezzo medio a testa: 100 €
- Contatti: 0444 452914
No Comments