ATTENZIONE: Da nostre ricerche, sembra che le Fonderie Ozanam abbiano convertito la pizzeria in un ristorante con una proposta più classica articolata su antipasti-primi-secondi. È sempre attivo e in grande fermento il progetto degli orti urbani. Per maggiori info, consultate il loro sito web.
Il concept delle Fonderie Ozanam
Quando Elisa ed Ezia ci hanno accompagnato alle Fonderie Ozanam, l’impatto è stato sicuramente brusco. Ovviamente se si chiamano fonderie, un motivo c’è, ed infatti i locali ora di proprietà del ristorante erano adibiti alla lavorazione dei metalli.
Loris, leader della cooperativa sociale meeting service, ha voluto utilizzare i locali abbandonanti per creare un progetto sociale a tutto tondo: un ristorante, una scuola di cucina e il fiore all’occhiello del progetto: l’orto urbano sul tetto.
L’orto urbano, il primo a Torino, mira al recupero del verde in città, alla costruzione di uno spazio eco-sostenibile per il ristorante ed è anche un’opportunità di lavoro per i ragazzi della cooperativa.
Oltre all’orto, che nei periodi di maggior produzione come l’estate, riesce a fornire al ristorante quasi tutto il necessario di verdura, è presente anche un alveare dove viene prodotto il miele.
Scopriamo le Fonderie Ozanam a tavola
Dopo il giro nell’orto con Loris, che ci ha fatto vedere la produzione e ci ha spiegato in che modo un orto pensile può essere coltivato, ci siamo seduti a tavola.
Il ristorante è un luogo conviviale e molto caloroso, arredato in stile vintage e con molti oggetti di recupero sottratti alla polvere e al dimenticatoio.
La proposta delle Fonderie Ozanam si basa sulla pizza e su alcuni piatti del giorno, ma a noi milanesi ha attirato un prodotto di cui non avevamo mai sentito parlare: la pizza a tegamino.
È un particolare metodo torinese di cottura della pizza, che viene messa in tegamini di alluminio sia per il periodo di lievitazione sia in cottura. Il risultato è una pizza più alta e croccante della classica.
Io ho scelto la Zinco, pizza a tegamino condita con melanzane, mozzarella, menta, grana e cumino. La definirei una pizza speziata, perché il cumino si sente molto nell’impasto e lascia una piacevole sensazione al palato. La melanzana è abbondante e, con il grana, crea “l’effetto parmigiana” che é molto gustoso.
Marty è andata invece sulla Grafite, una pizza con spinaci, gorgonzola, parmigiano e mandorle. Questa è una pizza classica, con un impasto, morbido e sottile. Molto buoni gli spinaci abbinati al gorgonzola. Il parmigiano crea una deliziosa crosticina che calibra la croccantezza della pizza con le lamelle di mandorle.
Ci sono piaciute davvero tanto le Fonderie Ozanam. Sono un progetto che non solo fa star bene l’appetito con prodotti a km 0, anzi, a gradini, ma offre anche la concreta possibilità di recupero di spazi dismessi che, troppo spesso, nelle nostre città vengono lasciti nell’incuria più totale.
Le Fonderie Ozanam sono la prova concreta che il recupero di zone dismesse, è più che possibile. Perché dalla polvere può nuovamente emergere qualcosa di luminoso.
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