Scegliere di visitare l’Occitania on the road significa scegliere di attraversare una regione con secoli di storia alle spalle e un’identità culturale pressoché unica. Percorrendo l’antica via Domitia passerete dalle vestigia romane ai resti del turbolento medioevo, periodo in cui la cultura occitana ha visto il suo apice, ma anche la sua rovinosa caduta. Visiterete luoghi in cui antichità e modernità convivono e passerete dal lussureggiante verdeggiare dei Pirenei al blu del Mar Mediterraneo. Seguite il nostro itinerario di 12 giorni alla scoperta di questo magnifico angolo di Francia.
Storia (breve) dell’Occitania
L’Occitania è, in primis, una regione storico-culturale. La sua caratteristica principale è la lingua, l’occitano appunto o langue d’oc della famosa poesia trobadorica. Questa regione di passaggio ha ricevuto nel corso dei secoli influssi sia dall’Italia, sia soprattutto dalla Spagna, rappresentando un crocevia di popoli importantissimo per sviluppare le arti e la cultura.
È stato il fulcro di potentissimi ducati e contee medievali, in contrasto feroce con Parigi e i francesi “del nord” e il nido in cui è cresciuta l’eresia catara, terminata in tragedia con la crociata contro gli albigesi. La bandiera occitana, con la stella a sette punte campeggia ancora oggi su molti edifici pubblici e sarà comune leggere agli ingressi delle città i nomi non in francese, bensì in occitano.
In gran parte delle città troverete fortissimi similitudini con la Catalunya, dai nome delle vie all’architettura. Lo stile di vita è decisamente spagnoleggiante e lo si nota moltissimo in alcuni ristoranti. Pensate addirittura che alla messa dell’abbazia di San Michele di Cuxa, il vangelo è letto sia in francese sia in occitano, un’esperienza molto toccante.
Come strutturare il viaggio in Occitania
L’Occitania è una regione molto lunga, che dai confini con la Provenza arriva fino alla Spagna. Geograficamente è un po’ scomoda per gli italiani, che infatti purtroppo la confinano all’oblio, ma con un paio di accorgimenti diventa decisamente più semplice sceglierla come meta per un viaggio.
Dalla nostra Milano abbiamo attraversato il passo del Monginevro (gratuito) e abbiamo puntato dritti su Aix-en-Provence, piccola concessione provenzale al nostro itinerario, ma giusto per spezzare il viaggio. In seguito abbiamo deciso di partire dal fondo e fare il percorso a ritroso. La prima vera tappa occitana è stata quindi Perpignan, ci siamo poi avventurati tra i castelli catari per giungere infine sotto le mura di Carcassonne.
Abbiamo riguadagnato la costa a Narbonne, proseguendo poi in direzione di Beziers, città che sono entrambe ottime per una toccata e fuga al mare. Siamo poi arrivati nella vivace Montpellier e abbiamo terminato il viaggio occitano tra le antichità romane di Nimes e Pont du Gard.
Un sogno gastronomico che cullavamo da anni ci ha portato infine a Valence, nella grazia della Maison Pic, per un soggiorno a cinque stelle con annessa indimenticabile cena tristellata al ristorante Pic.
Cosa vedere in Occitania tappa per tappa in 12 giorni
Il Medioevo occitano
Mettendo da parte Aix, di cui sicuramente vi parleremo meglio quando andremo in Provenza, il nostro tour in Occitania on the road comincia da una passeggiata nel centro storico di Perpignan, in cui i richiami alla cultura spagnola sono fortissimi. Imperdibile l’hotel Pams (ingresso gratuito), un hotel particulier riccamente affrescato con al centro un bellissimo giardino esotico.
Da Perpignan ci spostiamo nell’entroterra, costeggiando i Pirenei e raggiungiamo il piccolo trekking de Les Orgues d’Ille-sur-Tet, dei magnifici camini di roccia di falesia e argilla che sembrano scolpiti dalla mano invisibile del vento.
il percorso dura 1 ora circa e il biglietto costa 5€
Spostandovi in questa regione raggiungerete alcuni dei più famosi castelli catari, quelli in cui i professanti l’eresia duramente condannata dalla Chiesa Cattolica hanno combattuto all’ultimo sangue contro i crociati. Il primo castello che incontrerete, appollaiato sulla roccia è il castello di Queribus.
ingresso 7,50€
Mentre il secondo, e decisamente più emozionante, è il castello di Peyrpertuse. Questa seconda fortezza, che ingloba due castelli costruiti in epoche differenti, domina il costone della montagna e sarà un’esperienza incredibile scalarne le mura, giungendo fin sopra le aquile.
ingresso 8€
Rimanendo in tema di castelli e Medioevo, il culmine è rappresentato dalla città fortificata di Carcassone, un gioiello patrimonio UNESCO che lascia a bocca aperta. Se come noi avrete modo di soggiornare all’interno delle mura potrete goderne fin dal mattino presto, passeggiando per le sue vie con il naso all’insù. Vi sembrerà davvero di fare un salto all’indietro nel tempo, poiché ogni aspetto del restauro ottocentesco ha conservato al meglio lo spirito medievale della cittadella, dalle mura difensive, alle mastodontiche porte d’ingresso, fino alla basilica e allo Chateau Comtal, il dongione dove risiedeva il siniscalco.
ingresso Chateau Comtal: 9,50€
La romanità in Occitania
Sulla strada che vi porterà a Narbonne, prendetevi qualche ora per visitare la splendida abbazia di Fontfroide e fare una degustazione dei vini locali. Rimarrete esterrefatti dalla grandezza di questo edificio religioso e le vostre papille gustative vi ringrazieranno.
Arrivati a Narbonne, sarete nella capitale dell’antica Gallia Narbonensis, una delle più famose province dell’Impero Romano. Ovviamente un legame così forte con Roma non poteva che essere esposto in un nuovissimo museo, Narbovia, ricco di opere archeologiche ritrovate (il biglietto costa 8€). Dal museo, con una comodissima navetta che passa ogni dieci minuti, potete raggiungere il piccolo centro storico della città, con la sua imponente cattedrale adiacente al palazzo arcivescovile.
In mezz’ora scarsa di auto potete raggiungere il mare a Gruissan, per fare un bel bagno nel Mediterraneo, dare un’occhiata alla saline e farvi una bella scorpacciata di molluschi alla Perle Gruissanaise.
La tappa successiva del viaggio in Occitania è Beziers, forse la città meno interessante dal punto di vista artistico, ma molto comoda per raggiungere le spiagge tra Marseillan e Sete, e soprattutto per visitare il bacino dall’allevamento di ostriche all’Etang du Thau.
Dal mare ci spostiamo a Montpellier, città dai due volti. Il centro storico, che si dipana dalla grandissima place de la Comedie e arriva fino al Padiglione Peyroux e all’acquedotto Saint Clement, è un bellissimo susseguirsi di palazzi perfettamente conservati, boutique e vivaci locali. Impossibile non soffermarsi di fronte all’arco di Trionfo o alla cattedrale Saint Pierre, a cui è annessa l’antichissima e prestigiosa facoltà di medicina.
L’altro volto di Montpellier è rappresentato dal quartiere avveniristico dell’Antigone e da tutto ciò che si sviluppa lungo il fiume. Un novello spazio di design, con palazzi dall’architettura di grido e costruzioni particolari come il grande Arbre Blanc.
L’ultima tappa occitana è la bellissima Nimes, un gioiellino romanico perfettamente conservato, con al centro la grandissima Arena simbolo della città. Esattamente di fronte all’antico spazio per i giochi gladiatori sorge il museo della Romanità, ricchissimo di preziosi reperti archeologici di valore inestimabile, tra i quali moltissimi aurei ripercorrenti quasi tutta l’epoca imperiale. Da non perdere assolutamente la Maison Carrè, antico tempio votivo che si trovava nel foro e che si trova in un stato di conservazione da lasciare estasiati.
biglietto cumulativo romanità: 17€
Ultima romanità da vedere è il famoso Pont du Gard, l’acquedotto a tre archi che si trova nell’omonimo comune. Forse la visita meno entusiasmante del nostro viaggio, sia perché ce lo aspettavamo più maestoso sia perché ai suoi piedi è praticamente un piccolo lido per bagnanti di tutte le età.
Consigli automobilistici per visitare l’Occitania on the road
Guidare in Francia è sempre un piacere: strade larghe, segnaletica perfetta e autisti disciplinati. Ogni on the road oltralpe è sinonimo di grande tranquillità alla guida. Ricordatevi, però, di fare sempre molta attenzione ai limiti di velocità, poiché i controlli sono frequenti e severi.
In Francia la benzina verde è di due tipi, 95 e 98 ottani, con la prima a prezzi decisamente inferiori rispetto alla seconda. Entrambe andranno bene per il vostro veicolo a benzina, ma state attenti poiché alcuni distributori hanno una benzina 95 di scarsa qualità, con dei residui di sporco: non succede nulla, ma potreste fare un viaggio con la spia del filtro antinquinamento accesa (esperienza personale, fidatevi, non è il massimo).
Durante questo viaggio in Occitania abbiamo sperimentato i parcheggi coperti cittadini. I nostri alloggi erano tutti in pieno centro città e, sia per comodità di spostamento della valigia sia per evitare camminate sotto il sole cocente, abbiamo deciso di parcheggiare in queste strutture sotterranee a pagamento. I prezzi ci sono sembrati ragionevoli, paradossalmente più alti per soste brevi (3/4 ore erano circa 6-7€) che per soste lunghe (compresa la notte al mattino pagavamo sui 12€).
Dove mangiare in Occitania
La parte più succulenta di ogni viaggio Spignattando è indubbiamente questa. Mai come quest’anno abbiamo preso atto del nostro cambiamento in fatto di scelte, sempre più orientate verso la ristorazione gourmet e stellata. La Francia poi, per noi, è veramente il paradiso terrestre, con una moltitudine di ristoranti gastronomici che si sposano benissimo con i nostri desideri.
Oltre ai ristoranti fine dining, come ormai sapete benissimo, l’altra nostra passione sono le pasticcerie, che in Francia sono un autentico baluardo di qualità e creatività. Impossibile non citare le boulangerie, che non sfornano solo il pane, ma anche moltissimi altri prodotti dolci e salati con cui fare una gustosa pausa pranzo.
Nelle grandi città troverete sempre le Halles, i mercati coperti in cui rifornirvi di leccornie (per noi Halles = rifornimento di formaggi alla fromagerie-cremerie). Attenzione però agli orari di apertura e occhio che, anche se la struttura è aperta, non tutti i banchi potrebbero essere operativi.
Quando vi sederete al ristorante ricordatevi che, in Francia, i menù sono tripartiti in entrèe, plat e dessert e hanno un prezzo molto vantaggioso. Chiedete l’acqua in caraffa (ma non allo stellato, dove non ve la servono se non in bottiglia) e non dimenticate un buon calice di vino, che troverete sempre a buonissimo prezzo.
Vi consigliamo di seguito alcuni ristoranti e pasticcerie/boulangerie in cui ci siamo trovati molto bene:
- Le Levain d’Helios: boulangerie pluripremiata a Perpignan, in cui potrete gustare una delle migliori baguette di Francia e dei dolci artigianali sostanziosi e gustosi.
- La Barbacane: una stella Michelin a Carcassonne, all’interno della cittadella e con vista sui torrioni, semplicemente una meravigliosa location, condita da un servizio attento e gentile. La cucina è la classica grande cucina francese, con prodotti d’eccellenza, cucinati in modo impeccabile.
- Patisserie Bimas: a Carcassone “nuova”, per intenderci la città non medievale, questa pasticceria-cioccolateria è un baluardo del classicismo francese che lascia sempre deliziati occhi e palato.
- La Table de Franck Putelat: due stelle Michelin a Carcassonne. Non siamo più nella cittadella, ma ai suoi piedi. Le due stelle pesano soprattutto sull’ambiente, forse un po’ troppo compassato, ma i tavoli in giardino estremamente romantici, una cucina gustosa e, soprattutto, un carrello dei formaggi semplicemente sublime, vi faranno passare una bellissima serata.
- La Table de Fontfroide: il ristorante dell’omonima abbazia è stata una sorpresa. Menù semplice, ma estremamente ben cucinato, con qualche guizzo interessante e ottime porzioni.
- La Table Lionel Giroud: due stelle Michelin a Narbonne. Se volete provare una cucina passionale, di uno chef che lavora con il territorio e che ama il suo lavoro, fate un salto qui. Un servizio di sala tra i migliori mai incontrati, con ragazzi preparati e appassionati vi condurranno in un viaggio alla scoperta della cucina di chef Giroud, che tocca tutta la ricchezza gastronomica della regione.
- La Perle Gruissanaise: avete voglia di mangiare ostriche e cozze a volontà, magari anche un mezzo granchio? Bene, questo locale, molto informale e piacevole fa esattamente al caso vostro.
- Pica Pica: cucina dai sentori di Spagna nei modi, ma estremamente francese nella realizzazione. Sulla piazza centrale di Beziers vi divertirete a mangiare piatti che abbracciano tutti il bacino del Mediterraneo, in un simpatico gioco di condivisione di culture e gastronomie.
- Tarbouriech Le St. Barth: due cose soltanto, le migliore ostriche mai mangiate e la brasucade di cozze (stufato di cozze), stop. Semplicemente libidine.
- La Maison de Petit Pierre: atmosfera festosa e allegra, piatti semplici e ben cucinati. Ci si diverte parecchio e si sta bene in questo localino a due passi dall’arena di Beziers.
- Arbre Blanc: la grande costruzione residenziale di Montpellier ospita sulla sua sommità un lounge bar molto carino, da cui si può godere della vista aerea sulla città. I cocktail sono fantastici, ma anche gli stuzzichi sono molto buoni e in quantità tali da potersi definire una cena.
- Patisserie Clara Jung: meravigliose creazioni, fresche ed eteree, realizzate da una delle migliori pastry chef di Francia che, nei vicoli della città vecchia di Montpellier, ha il suo grazioso atelier.
- Vincent Croizard: in questo bellissimo ristorante con giardino e fontane a Nimes vi sembrerà di essere in un locus amenus. Lo chef Croizard in cucina e la sua famiglia in sala vi faranno sentire a vostro agio, mentre proverete una cucina che lascia spazio a fantasia e accostamenti ben riusciti.
- La Table du 2: direttamente a vista Arena di Nimes, questo bistrot di proprietà dello chef Putelat è il luogo perfetto per un pranzo buono, equilibrato e tipicamente francese.
Avete in programma di fare un viaggio in Occitania on the road? Per qualunque domanda, consigli sugli alloggi o chiarimenti non esitate a scriverci nei commenti o contattarci via mail o su Facebook.
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