Se dovessi mai spiegare ad un alieno come è costruita una città del vino, gli parlerei di Saint Emilion, il borgo più bello che abbiamo visitato nel nostro viaggio a Bordeaux. Un’antica cittadina sulla sommità di una collina, contornata da distese interminabili di vigneti, interrotti solo da maestosi chateaux tra i più rinomati di Francia.
Con Saint Emilion è stato amore a prima vista. Solo il percorso per arrivarci regala paesaggi da cartolina, ma appena si mette piede nel borgo si rimane a bocca aperta. Le antiche vestigia medievali sono lo scenario perfetto per la culla del vino bordolese.
Dove si trova Saint Emilion?
Saint Emilion si trova a pochi chilometri dal Pomerol, altra grandissima regione vinicola, ma è in questa cittadina che l’evoluzione della cultura vinicola, soprattutto commerciale e turistica, si è affermata, fungendo come punto di partenza per un itinerario alla scoperta della regione.
Saint Emilion offre alberghi, ristoranti rinomati e botteghe storiche che allieteranno il vostro soggiorno eno-gastronomico. Noi ci abbiamo passato un giorno intero, soffermandoci tra il borgo e i vigneti che lo circondano.
Per il giro tra i vigneti abbiamo scelto di usare la bicicletta, il modo migliore per muoversi tra un castello e l’altro. Rispetto al Pomerol il percorso è leggermente più impegnativo, qualche sali e scendi che impegnerà le vostre gambe, ma nulla di troppo faticoso.
Le biciclette si noleggiano al costo di 19€ al fornitissimo Ufficio del Turismo, potete inviare una mail in precedenza o recarvi direttamente in struttura e chiederle sul posto.
In bicicletta tra i vigneti di Saint Emilion
Dopo aver parcheggiato la macchina in uno dei numerosi parcheggi all’ingresso del paese (scegliete quelli sulla prima via a sinistra, sono gratuiti e con molti posti a disposizione), ci siamo diretti subito al noleggio bici.
La bellezza di questa regione è la struttura circolare del territorio. Con la bicicletta si fa un percorso ad anello che parte e ritorna esattamente al centro del borgo, facendovi passare nel mentre di fronte ai castelli.
La scelta è ampia e deve rispecchiare le attività che più vi ispirano. Noi abbiamo scelto di visitare lo Chateau Panet-Vignobles Carles, una tenuta storica dall’estensione limitata, ma capace di offrire numerose proposte eno-turistiche.
Dopo una visita approfondita tra vigne e cantina, abbiamo infatti potuto gustare all’ombra di un salice piangente un pic-nic preparato con prodotti freschissimi dal personale dello Chateau.
Un cesto ricco di primizie, tra cui foie gras, prosciutto, arrosto, madelaine, fichi freschi e, ovviamente, due calici di vino. Un modo fantastico per arricchire la nostra visita in queste splendide regioni francesi.
Dopo il lauto pasto, il pomeriggio è proseguito alla scoperta della regione, pedalando con calma e scattando una miriade di foto. Volendo ci sarebbe stato il tempo per inserire una seconda visita ad un castello (lo Chateau Ferrand era nei nostri radar e ne abbiamo gustato il pregiato nettare durante la cena al ristorante), ma abbiamo preferito prendercela con comodo e dedicare più tempo al borgo.
Dove mangiare nel borgo di Saint Emilion
Saint Emilion ricorda tanto uno dei nostri borghetti medievali del Centro-Italia, è un Patrimonio UNESCO ed è davvero piacevole girare tra le sue stradine.
Ci sono molti monumenti da visitare: l’antico campanile in Place du Clocher, il chiostro dei Cordeliers, la Tour du Roy e la particolarissima chiesa monolitica. Se dopo un giro culturale, vi cogliesse l’appetito, Saint Emilion saprà coccolarvi con delle chicche gourmand da leccarsi i baffi.
I veri macaron originali
Partiamo dai macarons di Nadia Fermigier, gli originali di Saint Emilion che si possono trovare solo nella bottega di Rue Gaudet. Sono fatti esclusivamente dalla signora Blanchez seguendo la ricetta secolare del 1620 delle suore Orsoline.
L’impasto è classico alle mandorle, non è ripieno ed è considerato il vero macaron da cui poi sono nate le interpretazioni più conosciute e colorate. Si tratta di un biscotto semplicissimo, eppure unico e introvabile all’infuore delle mura emilionesi.
Le confetture di Janick Paytra
Dopo averne acquistato una scatola, girando tra le botteghe siamo incappati nell’atelier Paytra Fouquet. Qui non si vendono vestiti, ma confetture da medaglia d’oro. Il maitre confisier (mastro confetturiere in italiano, una carica prestigiosa che si ottiene in Francia seguendo il percorso di studi in pasticceria) Janick Paytra crea nel suo piccolo laboratorio confetture freschissime con profumi da mille e una notte, abbinando frutta di stagione e spezie rare.
Basta un assaggio per rimanere folgorati dalla qualità dei suoi prodotti, la sua confettura di fragole e pepe del Nepal è stata eletta la miglior confettura dall’ordine dei maitres confisiers nel 2019! Abbiamo scambiato con piacere quattro chiacchiere col simpatico Janick, che ci ha spiegato come si svolge il suo lavoro e che la boutique di Saint Emilion è stata aperta solo da poche settimane.
Tutto il lavoro di preparazione delle confetture si svolge nel piccolo laboratorio a vista e non abbiamo potuto fare a meno di fare una bella carrellata di assaggi e golosi acquisti.
Colpiti dalla bravura di questo ragazzo non ci rimaneva che aspettare sera, dove ci avrebbe atteso la cena nello splendido ristorante stellato Logis de la Cadene…saliamo sulla sommità del borgo, incontrando una location meravigliosa. I tavoli sotto il pergolato lasciavano presagire una cena indimenticabile, ma la cena è stato alquanto particolare e ve la racconteremo presto in un’altra storia.
Se vi abbiamo convinto col il nostro racconto a visitare Saint Emilion e avete bisogno di maggiori informazioni, non esitate a scriverci nei commenti o contattarci via mail o su Facebook.
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